Si parla ancora di pericolo amianto, a 32 anni dall’entrata in vigore del divieto di utilizzo.
È di pochi giorni fa la notizia che il ministero della Difesa è stato condannato a risarcire la famiglia di un militare di 46 anni di Torre Annunziata, morto per il mesotelioma pleurico, forma tumorale che indica proprio l’esposizione alle fibre d’amianto.
E ancora oggi si continua a morire: 6000 morti all’anno, 15 casi al giorno, secondo l’ultimo rapporto del registro nazionale mesoteliomi.
E se è vero che sono numerose le cause di risarcimento in tribunale che vedono contrapposti lavoratori e le aziende di vari settori per cui avevano prestato servizio, in quello marittimo in particolare dove l’amianto è ancora usato per la manutenzione delle navi in assenza di specifici controlli soprattutto nei cantieri dei paesi dove resta legale il suo impiego, lo è altrettanto la disinformazione da parte di tanti dipendenti di aziende che hanno impiegato il pericoloso materiale.
Ed è per colmare questa lacuna che un avvocato, napoletano di Procida, Nicola Carabellese, ha scritto un libro intitolato “Amianto svelato”.
Da anni con il socio dello studio legale, Genluca Brandi, Carabellese gira l’Italia per stare al fianco di chi ha lavorato, senza saperlo, sotto esposizione di amianto.
Il nostro studio mette a disposizione in maniera GRATUITA il suo database per ricercare le navi killer zeppe d’amianto, il database è in continuo aggiornamento.
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